Tenore è il termine musicale che designa sia la più acuta delle voci maschili, sia il cantante che ne è dotato sia, astrattamente, il suo registro peculiare!!
Nelle armonie a quattro voci tipiche dei corali, è la seconda voce a partire dal basso: seguono verso l'alto le voci femminili di contralto e di soprano. La tipica estensione della voce di tenore è di circa due ottave: dal Do della seconda ottava al Do della quarta, comunemente detto "do di petto", che per altro i tenori intonano assai raramente!!
Nell'ambito dell'opera lirica italiana si distinguono numerosi tipi (a loro volta divisi in sottotipi di non facile definizione):
Una suddivisione possibile, articolata in quattro tipologie fondamentali, è come segue:
Tenore leggero o di grazia: una voce chiara e agile; spazia nella zona acuta del registro ed è fornito di capacità virtuosistiche.
Tenore lirico: una voce calda, piena e ricca; spazia dalla zona centrale a quella acuta ed è adatto ad una spiegata cantabilità. Il tenore lirico si suddivide a sua volta in due categorie, il tenore lirico vero e proprio e il tenore lirico di mezzo carattere o tenore lirico-leggero.
Tenore lirico spinto: è un tenore lirico la cui voce è dotata in natura di maggior volume; spazia dalla zona centrale a quella acuta e, all’occorrenza, può spingersi fino a tonalità drammatiche.
Tenore drammatico o di forza: una voce ricca, piena, di timbro scuro e intenso volume; spazia nella zona centrale del registro ed è portato agli accenti forti.
Un'altra suddivisione può essere:
Baritenore (Otello di Rossini)
Tenore contraltino (Arnoldo, Arturo)
Tenore leggero (Lindoro, Il Conte d'Almaviva)
Tenore lirico (Alfredo, Rodolfo)
Tenore drammatico (Otello di Verdi, Des Grieux)
Nella musica vocale, il termine basso indica il registro più grave tra le voci maschili e il cantante che la possiede. La voce di un basso tipico si estende dal Fa della prima ottava al Fa della terza.
Nella musica classica, e in particolare nell'opera, esistono le seguente tipologie:
Basso profondo, caratterizzato da una voce estremamente grave, tonda e ricca di armonici. Un ruolo tipico è quello di Sarastro ne Il flauto magico di Mozart.
Basso cantante, dotato di un timbro meno scuro e più diversificato, con un'estensione più acuta. È la categoria nella quale rientra la gran parte delle voci e dei ruoli di basso. Nel corso della storia dell'opera infatti questa definizione ha abbracciato tipologie molto diverse: dai ruoli d'agilità rossiniani (ad esempio il Podestà nella Gazza ladra) ai ruoli lirici del teatro francese (Don Quichotte nell'opera omonima di Massenet) a quelli drammatici, sia pure con importanti momenti di cantabilità, dell'opera verdiana (Filippo II nel Don Carlos).
Basso buffo, specializzato nel repertorio comico; dotato di una voce agile e, all'occorrenza, chiara. Un ruolo tipico è quello di Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini!!