Soprano
Nell'arte del canto il termine, sempre al maschile, può designare sia la più acuta delle voci femminili oppure bianche, sia la cantante o il cantore che ne sono dotati, sia, astrattamente, il loro registro peculiare. Rare volte, specie nei paesi nordici, il registro di soprano può essere tuttora sostenuto da falsettisti maschili, già molto diffusi nel '500 e più tardi sostituiti dagli evirati (sopranisti). Proprio dal fatto che il registro di soprano, come quello di contralto, potesse andare associato nell'evirato a caratteri anche maschili, derivò la consuetudine nel melodramma di assegnarlo a personaggi di tale sesso. Ma alla fine dell'800, con la scomparsa dell'evirato e l'affermarsi delle nuove concezioni drammatiche, il registro di soprano, nel canto operistico, rimase esclusivo appannaggio della voce femminile, distinguendosi (in ordine alle facoltà personali e alla caratterizzazione drammatica) in soprano leggero o sfociato, praticante la zona acuta e sovracuta del registro, detto anche soprano di agilità o coloratura in quanto fornito di capacità virtuosistiche (es. Lucia di Lammermoor, la Regina della notte nel Flauto magico di Mozart), soprano drammatico, di timbro scuro e di intenso volume, basato sulla zona centrale del registro e portato agli accenti forti (es. Aida, Turandot) e soprano lirico, adatto a una spiegata cantabilità spaziante dalla zona centrale a quella acuta (es. Butterfiy, Margherita nel Faust di Gounod). Dalla mescolanza dei caratteri di questi tre tipi fondamentali di e dall'affermarsi di particolari stili derivarono ulteriori distinzioni, quali soprano drammatico d'agilità, soprano lirico-leggero, soprano lirico-drammatico o lirico-spinto, soprano wagneriano, verdiano, verista ecc. In una famiglia strumentale, il termine distingue il tipo, generalmente il più acuto, la cui estensione corrisponde approssimativamente a quella della voce di soprano (ad es., saxofono soprano). Chiave di soprano, la chiave di do collocata sulla prima linea inferiore del pentagramma, usata in passato, e oggi in sede scolastica, per le parti di soprano